Wwoofing in Germania
Il Wwoof è un'associazione che mette in contatto contadini biologici con persone che desiderano fare questo tipo di esperienza, aiutando i contadini e ricevendo in cambio vitto e alloggio. Così ho vissuto due mesi in Germania spendendo poco e cercando di imparare un po' il tedesco.
La Cooperativa Dürnau
Una cooperativa di ispirazione antroposofica, ma non era questo l'aspetto che mi interessava maggiormente anche se ne ero un po' incuriosito. Svolgono varie attività tra cui falegnameria, tipografia, allevamento di pecore e mucche e un negozio in cui vendono cosmetici, libri e altri prodotti, ovviamente antroposofici.


La casa dove ho vissuto. La finestra nel piano di sopra.

L'interno della stanza. Carina. Una volta si ruppe la finestra, nel senso che non si riusciva più a chiudere e mi sono preoccupato un po'... sapete, non è che in Germania in autunno faccia tanto caldo.

Siccome ero solo nella stanza un tolopino pensò di farmi un piacere venendo ad abitare con me. Peccato che non era proprio una compagnia piacevole. Comunque per essere intelligente era intelligente tanto che le normali trappole non funzionavano. Allora mi sono inventato qualche metodo artigianale. Ecco il mio quasi capolavoro. Quasi, perché richiedeva che io mi svegliassi durante la notte e tirassi la corda, cosa che non successe mai. Poi volendo migliorare l'idea avevo pensato a mettere qulcosa dentro che teneva il libro-coperchio talmente in bilico che, non appena il topolino fosse entrato per mangiare i semini, lo avrebbe sicuramente fatto cadere. L'idea rimase tale perché improvvisamente il topolino decise di scomparire, forse si era offeso per il fatto di non essere gradito. Chissà.

In questa comunità il mio lavoro si svolgeva soprattutto in falegnameria. Dalla casa dove abitavo alla falegnameria c'era da fare una strada di circa venti minuti. A me piaceva molto fare questa strada.

Il gusto e la sensibilità religiosa dei tedeschi si esprime anche nelle piccole cosa della casa.


Un melo del quale ho preso da terra qualche mela ancora buona e me la sono portata a casa.

Ad un certto punto la strada si divideva e per andare alla falegnameria bisognava prendere a sinistra. Non ho mai fatto l'altra strada.

Ed ecco la falegnameria. È l'edificio lungo. Purtroppo non feci foto dell'interno comunque posso dire che ho imparato a costruire bare. All'inizio la cosa mi fece un po' impressione ma poi cominciai a vederci un lato bello. Quando lavoravo su una bara a volte pensavo che qualcuno che in quel momento era ancora sulla terra, l'avrebbe lasciata, la terra intendo, e lì sarebbe stato messo il suo corpo che, mi auguro per lui o lei, gli è stato tanto utile. E io mi chiedevo: chi sa chi è. Qualche antroposofo, mi dicevo, visto che quelle erano bare antroposofiche. A volte mi chiedo se veramente ci starei a sapere in anticipo quando lascerò la terra...

Nel campo accanto, sempre di proprietà della comunità antroposofica, venivano fatte pascolare una decina di pecore di cui un montone (il maschio della pecora per chi non lo sapesse). Ho notato che il campo era grande circa un ettaro diviso in due parti uguali. Quando le pecore avevano mangiato tutta l'erba del primo mezzo campo, venivano portate nell'altra metà e nel frattempo nel primo ricresceva l'erba. Comodo no? Così non devi pensare a tagliare l'erba e in più ti mangi dell'ottima carne di pecora che sai come è stata allevata. Penso che anche le pecore siano contente di vivere così. Certo, magari la singola pecora se potesse preferirebbe non morire per essere mangiata... ma ci sarà un motivo se esistono le pecore. Voi che dite?

Il periodo che ho passato lì è stato bellissimo in quanto a clima atmosferico. Il cielo e la luce erano bellissimi. Una volta ho assistito ad uno spettacolo bello e interessante. Un uccello, non mi pare che fosse un piccione, ora che ci penso non ricordo piccioni da quelle parti, comunque sia era un uccello che volava, fin qui niente di nuovo, ma più che volare si allenava a volare. Non so, forse si preparava per una competizione tra uccelli o semplicemente si divertiva a fare acrobazie. Ecco, a me pareva più questa seconda ipotesi. La sua specialità era il fermarsi di botto e stare lì sospeso, immobile nello stesso punto per più tempo che poteva. L'avrò osservato per un'ora poi mi sono stancato, io, lui no.

Veramente! Vi dico che lì il cielo era particolarmente bello. Devo dire che in tutta la Germania il cielo era Bello.

Il paesino di Dürnau e microscopico e soprattutto, siiileeenziiioooso. Faceva impressione anche a me che amo il silenzio. Ci credete se vi dico che anche i cani sembravano educati al silenzio. Una volta, in tutto il mese, successe che, al mio passaggio, un case abbaiò. Sembrò una cosa volgarissima. Il cane stesso immediatamente dopo parve essersene vergognato. E pensare che sono abituato a casa mia a Monreale, contrada Pezzingoli, dove quando passo a piedi, cosa che succede spessissimo, c'è tuuuuttoooo un concerto di cani, grandi piccoli maschi femmine giovani vecchi che si passano la parola e tutta la vallata sa che io sto passando. È proprio vero che i cani imitano l'uomo. Oddio! e se fosse che l'uomo imita i cani?